Colombia: Hernan sorride grazie
alle vostre lettere
05-09-2013COLOMBIA
Dio benedica i colombiani, e confortare la famiglia di coloro che sono morti a predicare il
Vangelo (Scribe Valdemir Mota de Menezes)
Oltre 1500 lettere di sostenitori di Porte Aperte donano gioia e speranza al giovane Hernan e alle sue sorelline. Orfani di padre e madre, assassinati a causa delle loro attività evangelistiche in Arauca, stanno ancora affrontando il difficile cammino della guarigione, oltre che le contingenti difficoltà economiche. Grazie al vostro aiuto e alla vostra sensibilità sentiamo di poter dire che stiano ricevendo molto
“Vedo l’amore del Signore in tutte queste lettere e cartoline di persone che non ho mai conosciuto”, ci ha confessato Hernán Ramos, mentre gli consegnavamo oltre 1500 lettere di sostenitori di Porte Aperte specificatamente indirizzate a lui (vedi sezione Scrivi per incoraggiare e sostenere i nostri fratelli e sorelle perseguitati). Nel 2011 l’evangelista Nelson Ramos fu ucciso da un gruppo paramilitare in Arauca (Colombia): Nelson era il papà di Hernan, oltre che marito di Alicia Castilla. Due anni dopo, il 7 gennaio 2013, anche Alicia, mamma di Hernan, fu assassinata.
Le lettere giunte da ogni parte del mondo hanno portato gioia e speranzanella vita sua e delle sorelline Rosmy e Jackeline, rispettivamente di 9 e 6 anni, anch’esse rimaste orfane. “Ho apprezzato ciascuna di esse. Leggerle è stato di aiuto nei momenti più difficili”, ci ha detto Hernan poco tempo fa.
Hernan, che oggi ha 20 anni, ha recentemente partecipato a “Chiamati alla vita”, il secondo incontro di Porte Aperte dedicato alle famiglie che, come lui, hanno sofferto per l’assassinio di un loro caro. Così ha avuto l’opportunità di condividere la sua tragica esperienza con ragazzi e uomini che hanno vissuto qualcosa di simile. “E’ stata una vera liberazione perché nella mia famiglia non mi sento libero di esprimere i miei sentimenti”, ci ha confessato pensando in particolare alle sorelline. Quando gli viene chiesto in particolare di ricordare il giorno in cui venne uccisa la madre, Hernan tutt’oggi nasconde il volto e inizia a piangere. Stavano festeggiando il compleanno suo e di Jackeline quando gli assassini fecero irruzione puntandogli contro le armi: davanti a loro spararono a bruciapelo alla madre. “Non voglio piangere di fronte alle mie sorelline. Qualche volta vorrei che il killer avesse sparato a me e non a lei”. Dagli anni ’90 gruppi paramilitari hanno valicato il confine inoltrandosi in Arauca, per poi perseguitare i cristiani spingendoli a lasciare le loro proprietà e a chiudere le chiese. Tutto ciò ha portato dolore e morte in molte famiglie cristiane.
Dopo la morte della mamma, si sono trasferiti in casa degli zii, ma le condizioni economiche della famiglia sono pessime. Così Hernan ha trovato un lavoro presso un’impresa di trasporti; purtroppo un’autista lo voleva obbligare a rubare parte degli introiti. Opponendosi in quanto cristiano, le pressioni sono aumentate: “Mia madre mi ha insegnato a non mentire e a non rubare, perciò ho lasciato quel lavoro”. Per questo Hernan, vista la situazione economica difficile, ha subito critiche e rimproveri dalla famiglia, ma ha preferito rimanere fedele agli insegnamenti biblici della madre. “Preferisco rimanere senza lavoro e in condizioni difficili piuttosto che violare la Parola di Dio”. Tra le sue preghiere c’è la richiesta a Dio di vedere tutta la sua famiglia convertita a Cristo. Porte Aperte lo sta aiutando a far fronte alle sue difficoltà economiche grazie al vostro aiuto che si aggiunge alle molte lettere che avete scritto e che lo hanno profondamente incoraggiato